Qualche giorno fa ho visto l’interessante video di Marco Radius intitolato “Gli UFO nazisti, l’Antartide e l’Ammiraglio Byrd” (https://youtu.be/qX6oJimLMns?si=0iMsMcHU9JKvB-Ib), in cui si faceva riferimento anche all'Ahnenerbe, alle Vrildamen e l’UFO crash di Magenta.
I primi due temi sono abbastanza conosciuti,
mentre il terzo mi era rimasto ignoto fino a un paio d’anni fa, quando
traducendo il romanzo di Mario Giuliani Nebbie dal passato mi sono
imbattuta nei documenti ufficiali del regime relativi al ritrovamento in
Lombardia di un veivolo sconosciuto, lo stesso a cui si accennava nel video.
Il
romanzo citato è un affasciante intreccio di due storie che si svolgono in due
momenti salienti della nostra storia patria: il dodicennio nero e gli anni di
piombo. Il libro s’interroga sulla reale esistenza dei fenomeni paranormali,
delle entità incorporee e su quanto la scienza esoterica sopravanzi quella
accademica e nel bel mezzo di questi interrogativi esistenziali il lettore
s’imbatte in svariati QR Codes che trasformano la lettura del romanzo in
un’esperienza multimediale, composta di link ai brani musicali ascoltati
dai personaggi, copertine di giornali dell’epoca con eventi importanti e anche documenti
desecretati come questi, in cui si parla proprio dell’UFO schiantatosi a
Magenta.
La chiave di lettura con cui il giovane protagonista del romanzo riesce a dare un senso agli eventi del suo presente (gli anni ’70) e del passato è che un modo per capire il presente è proprio studiare la storia, e quella d’Italia è piena di segreti di Stato che stanno per venire alla luce.
Come accennavo sopra, il libro parla anche delle Vril Damen, reclutate dall’Ahnenerbe per canalizzare messaggi importanti dalle entità che avrebbero dovuto guidare i nazisti alla conquista di Shamballa:
“Il Cancelliere tedesco continuava a fissare il dispaccio col suo sguardo magnetico e intenso. Infine balzò in piedi e attraversò la stanza, mentre i cani lo osservavano in silenzio. Stava pensando a quello che gli aveva detto la sua spia italiana, molto vicina al Duce. Non gli piacevano gli Italiani, ma apprezzava Mussolini, gli sarebbe piaciuto anche come amico forse, e poi era il leader di una nazione di cui il Cancelliere aveva bisogno di sapere tutto. Sapeva molto bene, per esempio, cosa fosse il relitto salvato di cui si parlava nel dispaccio. Le Vrilerinnen, le medium in contatto con entità extraterrestri e sulle quali aveva sempre fatto affidamento durante la sua ascesa al potere, l’avevano informato di una sconvolgente verità che aveva saputo sfruttare negli anni precedenti per aumentare il suo potere. Pensò ancora alle donne e soprattutto alla loro guida: Maria Orsic”.
Il cancelliere tedesco nel 1933 era chiaramente Hitler; traducendo il testo ho sentito la necessità aggiungere alcune note esplicative circa l’attività delle Vrilerinnen:
“Maria Orsic e le altre Vrilerinnen, o Vril Damen, affermavano di ricevere nelle loro esperienze medianiche disegni e messaggi scritti in accadico dagli alieni-ariani di Alpha Tauri, che si trova nel sistema binario di Aldebaran, nella costellazione del Toro, 68 anni luce lontano dalla Terra. L’astronomia ufficiale ha scoperto solo ne 1997 che Aldebaran costituisca un sistema binario; a loro l’aveva detto l’alieno.
Il segno di riconoscimento delle Vrilerinnen
era la lunghissima coda, che secondo certe tradizioni esoteriche conferisce
forza medianica e mistica, poiché i capelli sono un'antenna che permette
di captare messaggi dal cosmo.
Nel 1919 Maria Orsic affermò di aver ricevuto i dati
tecnici per la costruzione di una macchina volante. Secondo le sue visioni, gli
abitanti di Aldebaran avrebbero visitato l’antico Medio Oriente, portando con
sé la civiltà che avrebbe dato origine all’Impero Accadico, fondato da Sargon
I.
Altri messaggi ricevuti da Aldebaran affermavano che
la popolazione della stella era stata divisa tra il “Popolo Divino della Luce”,
cioè gli alieni-ariani alti, biondi e con gli occhi azzurri, e le razze
geneticamente degenerate. La consistente espansione della stella avrebbe spinto
gli alieni-ariani ad abbandonare il loro pianeta 500.000 anni fa per colonizzare
nuovi pianeti, a partire da Mallona (Marduk), situato tra Giove e Marte, dove
oggi si trova la fascia degli asteroidi; per raggiungere poi lo stesso Marte e infine
la Terra.
Nel 1922 la Thule e la Vril Gesellschaft
affermarono di aver iniziato la costruzione di una macchina volante discoidale
chiamata Jenseitsflugmaschine (Macchina Volante dell’Altro Mondo) grazie
ai messaggi degli Aldebarani. L’apparecchio sarebbe stato composto da tre
dischi generanti un campo magnetico, il quale, alimentato dal Prana o dal Vril,
avrebbe creato un “buco bianco” che avrebbe generato un passaggio inter-dimensionale
dalla Terra ad Aldebaran.
Tale “triplice disco” volante somigliava ai Vimana, i carri celesti descritti nella Bhagavad Ghita e nel Ramayana, due dei più antichi testi sacri indù. Nel 1924 il progetto fu sospeso e il prototipo immagazzinato ad Augusta.
Trattandosi di una relativamente breve nota
esplicativa non ci si poteva dilungare ulteriormente, ma si sarebbe dovuto dire
molto di più. Ad esempio, il nome ufficiale della Vril Gesellschaft era Alldeutsche
Gesellschaft für Metaphysik: Società pangermanica per la metafisica.
Essa fu creata nel 1921 a Vienna da un gruppo che comprendeva anche
Adam Alfred Rudolf Glauer, alias “Barone Rudolf Freiherr von Sebottendorff”,
che si era fatto un nome (o meglio, uno pseudonimo) negli ambienti occultistici
germanici per aver fondato la Thule Gesellschaft. Assieme a lui a Vienna
c’erano anche Karl Hausofer, padre della geopolitica tedesca, e la
medium Maria Orsic. Questa loggia ufficiosa era in contatto anche con la neo-gnostica
Societas Templi Marcioni e naturalmente
con l’onnipresente Hermetic Order of the Golden Dawn.
La Vril Gesellschaft aveva molti punti all’ordine
del giorno: oltre a studiare le rivelazioni che ricevevano le medium, i
suoi membri indagavano l’avvento della Nuova Era, cercavano la lancia di
Longino e il magico accesso al regno di Shamballa ed erano convinti che la vera
fonte d’energia fosse non il sole, ma il Sole Nero, che emetteva una radiazione
invisibile all’occhio umano, detta Vril.
Tale energia avrebbe nutrito la razza ariana, che i membri della società ritenevano si fosse originata in Atlantide. Il termine Vril deriverebbe dall’accadico VRI-IL, “simili agli Dei” e secondo la società Vril indicava anche il nome della lingua parlata dagli Atlantidei o Tuleani, gli abitanti di Thule. Si pensava che riattivando tale lingua i discendenti degli aldebarani, che si erano nel frattempo rifugiati all’interno della Terra, sarebbe usciti dalla loro letargica esistenza sotterranea nella Terra Cava.
Ora, per una affascinante coincidenza junghiana, proprio nello stesso periodo in cui traducevo il romanzo di Giuliani da cui siamo partiti, stavo revisionando per conto del Rabdo Team “Il diario degli antichi”, un voluminosissimo saggio in cui si presentano le invenzioni tecnologiche dell’Ing. Porro grazie alle quali il ricercatore aveva potuto fare incredibili scoperte relative a una civiltà risalente all’Eocene (65 milioni di anni fa), i cui esponenti “hanno la coda e riposano in sfere sotterranee che contengono più sapienza di tutte le biblioteche del mondo (esistenti e bruciate)”. Potevano essere loro gli antenati degli Aldebarani affannosamente ricercati dai membri del Vril? Forse non è un caso che le scoperte dell'Ing. Porro, avvenute tra il 1963 e il 1974, si siano verificate proprio nella Pianura Padana, non lontano dai luoghi in cui si era schiantato nel 1933 il veivolo a cui Hitler tanto teneva.
Un’ultima annotazione prima di congedare il volenteroso lettore: pochi giorni fa mi sono imbattuta in quest’eccezionale intervista di Nicole Ciccolo al prof. Corrado Malanga e a Lamberto Rimondini, politologo, ufficiale del Genio e imprenditore. Tra le mille informazioni interessanti elargite dai due ospiti c’è anche qualche chicca relativa al già citato ufo crash del ’33. Buon ascolto ai curiosi.
https://www.youtube.com/live/EkZYmJPx_jc?si=4pJflcYfQIHLAMmJ
Per finire, laVril Gesellschaft era nota anche comeWahrheitsgesellschaft (Società per la Verità) e il suo motto era: Non tutto il Bene viene da lassù.
Vale!



