Dal latino attentiō, derivato di attendĕre, “volgere l’animo”. Scopriamo così che l’attenzione non è un’attività della mente, ma uno stato dello spirito. Solo una volta che questo stato sia raggiunto è possibile procedere nell’indagine dell’ineffabile. Di questo tipo di attenzione occorre armarsi anche per affrontare la lettura di questo manuale apparentemente semplice, dal linguaggio facile, ma non piatto, anzi, profondissimo, e dal messaggio chiaro, ma solo per chi ha occhi e orecchie per intendere, e duro per chi non sa ancora, o non vuole attuare la scelta.
Scegliere, ci dice l’autore, vuol dire anche saper dire di no. E il no più importante è quello che pone fine all’abitudine. Nel momento in cui s’impara a dire no all’abitudine ci si affaccia realmente sulla via della virtù.Per chi ne volesse sapere di più...
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