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Introduzione - Introduzione alle Tecniche di Meditazione Occidentale - Abstract

Fino alla fine del 1600 la veglia d’armi si compiva prima di essere non semplicemente ordinati, ma iniziati. E si trattava, spiega Claudio Lanzi in Introduzione alle Tecniche di Meditazione Spirituale, dell’inizio di una veglia perenne, nella quale subentra la discriminazione, la scelta. La veglia è attenzione spirituale. E in questo lungo periodo di distrazione “sociale, personale e spirituale”, se mi è permesso nominare questa triade degli ambiti che assorbono l’attenzione dell’uomo moderno, vi è davvero un profondissimo bisogno di attenzione.

Dal latino attentiō, derivato di attendĕre, “volgere l’animo”. Scopriamo così che l’attenzione non è un’attività della mente, ma uno stato dello spirito. Solo una volta che questo stato sia raggiunto è possibile procedere nell’indagine dell’ineffabile. Di questo tipo di attenzione occorre armarsi anche per affrontare la lettura di questo manuale apparentemente semplice, dal linguaggio facile, ma non piatto, anzi, profondissimo, e dal messaggio chiaro, ma solo per chi ha occhi e orecchie per intendere, e duro per chi non sa ancora, o non vuole attuare la scelta

Scegliere, ci dice l’autore, vuol dire anche saper dire di no. E il no più importante è quello che pone fine all’abitudine. Nel momento in cui s’impara a dire no all’abitudine ci si affaccia realmente sulla via della virtù.

Per chi ne volesse sapere di più...
https://www.simmetriainstitute.com/it/bookshop/scienza-sacra/introduzione-alle-tecniche-di-meditazione-occidentali-133-137-detail.html

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